Xiaomi Mi9: la recensione

E’il top di gamma più atteso dai Cina-fan e si è presentato sul mercato italiano a un prezzo super: parliamo ovviamente di Xiaomi Mi9, che abbiamo analizzato approfonditamente nella nostra recensione!

Xiaomi Mi9: estetica e costruttività

Appena preso in mano, Xiaomi Mi9 dà un’ottima impressione: non è esageratamente grande o spesso, il vetro posteriore, seppur ”colpevole” di trattenere qualche ditata, permette di avere un buon grip assieme al frame “stile” acciaio. Sembra in tutto e per tutto un ”Mi Mix 3 mini”, con le colorazioni Ocean Blue e Lavender Violet che hanno un qualcosa in più.

Sul frame troviamo una dotazione abbastanza ricca: sulla parte superiore, infrarossi e microfono secondario, sul lato sinistro ecco il carrellino per le due sim e un tasto AI configurabile nelle impostazioni, mentre sulla parte destra sono posizionati i classici tasti volume e power. Sul lato inferiore troviamo il microfono principale, la porta USB Type C 2.0 e lo speaker mono. La capsula auricolare si trova al di sopra del notch “a goccia”.

Xiaomi Mi9: il display

Il pannello frontale presenta un display AMOLED da 6.4 pollici, protetto da un vetro minerale Gorilla Glass 6. Rispetto all’AMOLED di precedente generazione abbiamo un qualcosa in più, come la modalità “Sotto il Sole 2.0” che, come già visto su tanti smartphone Samsung, “spara” i colori un po’ sul fluo per permetterci una migliore visione sotto al sole, a leggero discapito dell’autonomia autonomia. Grazie anche alle cornici più ridotte, l’esperienza visiva è super approvata: finalmente sono presenti i DRM Widevine L1, che ci permettono di usufruire di servizi streaming come Netflix in alta definizione, e merita una menzione anche il digitalizzatore, preciso a sufficienza per scrivere senza praticamente mai sbagliare.

Xiaomi Mi9: sblocco e notch

Come sblocchiamo il nostro Xiaomi Mi9? Abbiamo due scelte: tramite il sensore di impronte posto sotto lo schermo, che funziona bene ma soffre, per caratteristiche insite alla stessa tecnologia, in alcune specifiche condizioni; oppure, utilizzando l’ottima e precisa funzione di sblocco col volto. Il notch più piccolo non ha lasciato spazio per l’infrarossi o seconde camere, dunque parliamo di uno sblocco 2D non al top per quanto concerne la sicurezza. Consigliato attivare la funzione “raise to wake” in modo da avere lo smartphone immediatamente sbloccato quando lo si solleva: rapido e comodo!

E parliamo anche del piccolo notch, la cui forma è stata “ammorbidita” da un aggiornamento software: tramite updatre sono stati infatti “spenti” dei pixel intorno al notch per dare un effetto visivo simile a quello già visto su OnePlus 6T. Al di là di qualche magheggio estetico, la “tacca” è comunque meno fastidiosa di quella presente su Xiaomi Mi8, ma purtroppo non ci permette ancora di visualizzare permanentemente le icone di notifica, che appaiono soltanto per qualche secondo. Lasciare decidere a noi se tenerle o no non sarebbe più sensato?

Xiaomi Mi9: hardware, prestazioni e batteria

E veniamo a parlare di prestazioni: la prima grande novità riguarda il SoC,  dato che è presente lo Snapdragon 855 accompagnato, nella versione da noi provata, da 6 GBdi RAM quad channel DDR4-16 bit e 64 GB di memoria UFS con file di sistema ext4. Nel “daily use” non si tratta di una rivoluzione rispetto al già ottimo Snapdragon 845, al di là di una maggiore fluidità per quanto riguarda animazioni, gesture e simili. Il vero solco viene scavato se si parla di gaming: qualsiasi titolo presente su Play Store  è fruibile alla massima qualità grafica e con una fluidità al top, ma addirittura il device riesce ad emulare senza affanni la Wii, con giochi che girano a 60fps costanti senza ritardo e artefatti audio: davvero un bel vedere.

Sorprende l’autonomia, perché, anche in presenza di una batteria dalla capacità non stellare di 3300mAh, grazie al processo produttivo della CPU a 7nm e all’ottima gestione delle temperature offre risultati soddisfacenti. Nei nostri test siamo sempre arrivati a fine giornata con una carica, con circa 4h-4h 20min di display attivo in situazione di utilizzo al 70% in 4G, e con circa 5h-5h e 30min di display attivo con utilizzo misto. Con un uso WiFi-only si può arrivare anche alle 8-10 ore di schermo attivo.

Il GPS Dual, pur non ancora ottimizzato al meglio e con qualche balbettamento, risulta leggermente migliorato rispetto a quanto visto su Mi Mix 3. Tra le altre caratteristiche hardware degne di nota segnaliamo la presenza di NFC, Bluetooth 5.0 e led di notifica sulla parte superiore; il feed della vibrazione è buono ma un po’ troppo debole, è comunque possibile regolarlo dalle impostazioni. Non ci è piaciuta la presenza di pubblicità nelle applicazioni stock: è possibile nasconderla e disattivarla, ma non è il massimo ritrovarsela su un top di gamma.

Xiaomi Mi9: audio, microfoni e chiamate

Andiamo dunque ad analizzare l’aspetto che riguarda chiamate, speaker e microfoni: in chiamata, Xiaomi Mi9 si comporta abbastanza bene grazie ai microfoni, finalmente affidabili e in grado di gestire ottimamente i rumori ambientali, e anche grazie al 4G+ supportato nativamente. Le note vocali (seppur molto compresse) si effettuano senza problemi, la soppressione dei rumori è abbastanza ”soft” e la resa è ancora migliore se le registrazioni vocali sono effettuate tramite l’applicazione stock  MIUI, una delle migliori in questo campo. Lo speaker non è purtroppo un grande passo in avanti: pur essendo più potente e quindi più comodo in situazioni ”rumorose”, in cui faremmo normalmente fatica a sentire il nostro telefono,  da un punto di vista qualitativo siamo grosso modo sui livelli del passato.

Xiaomi Mi9
449€
Xiaomi Mi9: la recensione

Xiaomi Mi9: la fotocamera

Capitolo fotocamera: dopo il nostro approfondimento su come migliorare la qualità delle foto di Xiaomi Mi9 con GCAM, ecco qualche considerazione generale sulla qualità fotografica del device:
– La selfie cam è buona ma fa un po’ fatica in alcune circostanze, tende a bruciare lo sfondo, restituisce uno skin tone  “smorto” e tendente al bianco: si difende ma per tirarne fuori il meglio è necessaria la GCAM.

– La nuova ultrawide posteriore, pur non essendo qualitativamente al top (leggermente al di sotto di quanto visto su Mate 20 Pro), si difende bene: è ben integrata nell’app stock (possiamo sfruttarla anche nei video), è corretta digitalmente per evitare una distorsione eccessiva e può essere anche stabilizzata digitalmente nei video.

– Il teleobiettivo resta la camera più deficitaria: il sensore “vecchio” e l’apertura focale chiusa non lo favoriscono e la mancanza di stabilizzazione ottica porta a risultati non tra i migliori.  Male anche i ritratti che vengono effettuati tramite questa camera.

– La camera principale è quella che ha fatto maggiormente discutere. Il sensore di base è un Sony IMX586 che, nonostante il “numerone” di 48 Megapixel su cui l’azienda ha fatto molto marketing, è in realtà è basato su un pixel binning che va ad unire 4 pixel in 1, modo da ottenere, come risultato finale, 12 Megapixel. E’ cambiato anche il filtro (presente un quad bayer), a scapito purtroppo dello stabilizzatore ottico, assente su questo device. Si tratta di una grandissima mancanza, avvertibile sia nelle foto che nei video, soprattutto in presenza di un software, come quello Xiaomi, che non integra un algoritmo di predizione del movimento della mano molto efficace.

Tutto questo porta a risultati buoni di giorno, ma, appena cala la luce, ecco emergere tutti i limiti di questa camera, con micromosso e ISO alti molto frequenti. Più che alla modalità manuale. anch’essa poco efficace in mancanza di OIS, il consiglio resta quello di affidarsi alla più affidabile GCAM, che consente di ottenere risultati leggermente migliori. Sconsigliato infine utilizzare la modalità a 48 Megapixel: non ci sono praticamente differenze rispetto a uno scatto standard, trattandosi di semplice interpolazione, e non si ha inoltre la possibilità di sfruttare HDR e funzionalità AI.

Xiaomi Mi9: prezzo e conclusioni

Concludiamo la nostra review parlando di prezzo: lo Xiaomi Mi9 è stato proposto a un prezzo di listino di 449€: certamente un’ottima cifra per un top di gamma 2019, che però, come abbiamo visto, ha ancora qualcosina da sistemare e lascia l’impressione che si potesse osare un po’ di più in alcuni reparti. Si tratta comunque di un’ottima scelta considerati i prezzi dei rivali e tenendo in mente che, nel corso dei mesi, i terminali Xiaomi tendono a migliorare sempre più grazie al perfezionamento tramite update software.

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